MAURO REPETTO, IL RITORNO DI UN'ICONA POP ''SOGNATRICE''

10.01.2025

Non stupisce affatto l'abbraccio affettuoso che ha conciliato il gran finale del tour di Max Pezzali al Forum di Assago fra l'ex leader degli 883 con l'inseparabile compagno del duo italiano più pop degli anni '90, Mauro Repetto.

Con questo abbraccio, si chiudono polemiche sterili e forse anche un po' studiate a furor di social, perché parlare di sé con un pizzico di gossip fa sempre bene. Ma, fa ancora più bene, ritrovarsi realmente. 

Lo sa bene Mauro Repetto, un'artista che ha voluto cambiare pelle più volte nella sua vita, fra alti e bassi che hanno inevitabilmente segnato gli 883, il gruppo fondato nel 1990 con Max Pezzali, ma senza scalfire la corazza dei due protagonisti di un decennio cult che segnato una generazione capace di ''uscire dalla provincia'' e che ora rivive con un successo senza precedenti. 

Grazie anche alla serie Sky di Sidney Sibilla ''Hanno ucciso l'Uomo Ragno'', i due cantanti stanno vivendo una seconda vita artistica. Max, nei palazzetti sold-out e prossimamente negli stadi e Mauro, nei teatri sempre sold-out dove il suo spettacolo, annunciato proprio ieri sera, arriverà anche a Milano con una nuova data il 23 Febbraio al Teatro Manzoni per la regia di Maurizio Colombi e Stefano Salvati.

Repetto, artista umile e sensibile, è un concentrato di energia e ancor di più un uomo da ammirare per il suo stile di vita e le scelte artistiche non scontate o dettate da fama e denaro. Non ha mai inseguito la fama ma solo il sogno di poter arrivare. E quando il sogno è diventato realtà, la sua missione era compiuta. Così, ha continuato a sognare altri progetti. Alcuni realizzati, altri infranti. Ma è così che si cresce, anche a costo di cadere qualche volta e rialzarsi più forti di prima.

Oggi ritorna al primo amore, la musica, con un nuovo sogno: ricercare l'Uomo Ragno. Lo avrà trovato dopo tante date in tutta Italia di uno spettacolo in cui la lacrimuccia non può scendere fra nostalgia e risate? Certo che sì, perché l'Uomo Ragno è proprio Mauro: eterno sognatore di un'epoca che ancora fa cantare e ballare con strambi passi un paese intero.

- ''Uno spettacolo unico Mauro.''

- ''Si, una scorpacciata di canzoni degli 883, voglia di ridere, cantare, ballare e voglia  soprattutto di cantare con tre, quattro generazioni che sanno a memoria tutte le canzoni.''

.-''Per tutti noi sei un simbolo di risarcimento. Abbandonare un gruppo al momento dell'apice, pochi anni fa la tua biografia edita da Mondadori, una serie Sky che ha visto il tuo personaggio brillare, la Benemerenza della città di Pavia. Un enorme successo ritrovato.''

-''Non voglio citare rudi archipli ma in realtà non ho mai vissuto il baratro, il momento difficile quando ho lasciato gli 883. I momenti più bui tanto i quanto bei momenti ora, per me è sempre stato qualcosa di facile mai eroico. Quando ho lasciato gli 883 era perché era facile per me seguire il sogno americano. Quando ho intrapreso questa tournee per me è stato facile, così come quando facevo l'animatore e intrattenevo il pubblico in Calabria o in Trentino. 

Risalgo sulla scena come quando scrivevo i primi sketch che oggi ritornano 30 anni dopo in questo spettacolo., La vita è tutta un fil-rouge, è tutto un ritorno collegato ai nostri sogni e desideri.''

Alessandro Paola Schiavi