BERLUSCONI E LA TV, CON “DALLAS” E “DYNASTY” LA PRIMA SCALATA AL SUCCESSO
Prima del Milan, prima della carica come Presidente del Consiglio e di tutti i fenomeni mediatici smossi negli anni dal Cavaliere, in pochi forse ricordano il primo vero grande successo televisivo che permise la scalata al potere di Silvio Berlusconi.
La nascita di Fininvest, futura Mediaset e quindi TeleMilano nel 1978, con i primi prototipi di programmi (non in diretta) fu l'inizio verso una programmazione che si affacciava sempre più ai nuovi gusti degli italiani, delle casalinghe, ma anche a uomini e donne di ogni classe sociale. Nel giro di pochi anni con la pubblicità e il suo modo convincente di trattare, Silvio Berlusconi poté contare sull'appoggio portato dai padri fondatori della nostra televisione strappati a mamma Rai, nomi come Mike Bongiorno, Corrado, Raimondo Vianello e Sandra Mondaini che acconsentirono nel voler lavorare con lui riscuotendo enorme successo.
Nel giro di due anni Fininvest quindi dichiarò guerra alla concorrenza con questi nomi, ma il primo programma a far tremare Viale Mazzini in realtà fu una soap opera che la Rai aveva trasmesso per una decina di puntate, interrompendola bruscamente causa i temi trattati scomodi per il periodo e i bassi ascolti ottenuti.
"Dallas" narrava le vicende della famiglia Ewing capitanata dallo spietato petroliere J.R. (Larry Hagman) che si divertiva a distruggere le vita delle persone, trattando temi come l'alcolismo, il divorzio i tradimenti, omicidi e intrighi che furono la carta vincente delle televisioni Berlusconiane.
Accadde che Berlusconi, intuendo il successo, prese i diritti della Rai del serial, recandosi in America ad incontrare i produttori personalmente (dove già la serie era un fenomeno) e riproggramando nuove puntate ridoppiate con un battage mediatico al martedì sera alle 20.30. Le vicende di J.R., Sue Ellen, Bobby e Pamela fecero impazzire gli italiani, per l'esattezza ben 15 milioni di italiani, spesso 18, che non perdevano nemmeno un appuntamento con il serial che diede al cavaliere il suo primo grande successo.
Nacque Canale 5, che dal 1981 al 1992 sulla rete ammiraglia regaló ascolti imbattuti, con il cast direttamente da Hollywood convocato ad Arcore per brindare al successo dei dati audutel ottenuti.
Non contento di un successo così grande, Berlusconi intuì anche il potenziale di un altro serial Americano che iniziava a spopolare grazie alla diva del cinema Joan Collins.
"Dynasty" e gli scontri in piscina tra pajette e lustrini caratterizzarono gli anni '80 regalando un nuovo record alle reti del biscione.
Berlusconi entra nell'olimpo degli uomini televisivi più potenti, iniziando a scalare un successo che lo portò sempre più in alto.
Con la scomparsa di Silvio Berlusconi, si chiudono tanti periodi e sicuramente si chiude anche il periodo d'oro di una tv che non c'è più.
Aldo Grasso (Corriere della Sera): "Pochi però ricordano che «Dallas» è stata la carta vincente di Silvio Berlusconi per lanciare il neonato Canale 5, l'architrave di Mediaset. Le cose andarono così: la Rai aveva acquistato i primi episodi del serial — che durerà 14 stagioni — trasmettendoli su Raiuno fra molte perplessità e diffidenze del direttore Emmanuele Milano (direttore generale era Willy De Luca, presidente Sergio Zavoli). Con incredibile tempismo, Berlusconi vola in America e acquista personalmente i diritti di trasmissione. Con «Dallas», Canale 5 inventa la contro-programmazione: viene infatti mandato in onda il martedì, per colpire la giornata più debole della Rai e il giovedì, raddoppiando l'appuntamento settimanale, per fidelizzare l'ascolto. Davvero, un colpo di genio. Alla Rai, per consolarsi cominciano a chiamare Berlusconi J.R."