KATHERINE KELLY LANG, L'EROINA BIONDA DELLA TV CHE CI HA INSEGNATO A RIALZARSI DA SOLI DOPO AVER TOCCATO IL FONDO
Brooke Logan non è un nome comune, dovrebbe essere uno di quei nomi da inserire nel dizionario per specificarne il significato esatto. Della serie: personaggio immaginario inossidabile della soap opera "Beautiful", portato al successo all'attrice Katherine Kelly Lang 36 anni fa, più che mai ispirato dalle vite di milioni di comuni mortali. Pensate, oggi la Lang di anni ne compie 62 ed è sempre la protagonista della serie. Ma Brooke è molto di più di un personaggio televisivo. Brooke è un pezzo di noi, è storia del secolo scorso e di quello attuale, incarna più che mai le debolezze dell'essere umano e soprattutto ci ha regalato una nozione fondamentale, ovvero che non importa quanti errori hai commesso, se li sai riconoscere e hai la forza di combattere contro tutto e tutti per la tua felicità, alla fine riuscirai ad ottenere ciò che vuoi.Sbadata, ingenua, tradita, traditrice, sex symbol, mangia uomini, madre apprensiva, moglie infedele, imprenditrice, alcolista, vittima di stupro, madre surrogata, eterna indecisa sui sentimenti, vittima di sparatorie, raggiri, cospirazioni e forse di una sola cosa, l'amore. Brooke ama, probabilmente troppo, e poi si innamora e si innamora ancora senza badare alle conseguenze, che siano parenti, amici, coetanei o estranei. Prende così decisioni sbagliate, come tutti noi, ma alla fine, ragionando, torna sempre alla origini perché non ha mai dimenticato chi è e cosa vuole davvero. Cade e si rialza senza chiedere aiuto a nessuno. Dovremmo tutti impare da Brooke, esattamente come Katherine ha imparato da lei a redimersi. Il fondo si può toccare più volte, ma dura un istante quel momento, la salita poi è una nostra sfida e deve essere immediata. Perché si Brooke ha commesso una serie infinita di errori ma ne è sempre uscita vincitrice.Avrò avuto 12/13 anni e appena tornato da scuola, mi collegavo su Canale 5, così senza una logica vera e propria. Per mia nonna quel "Beautiful" era tutto (come per 6 milioni di italiani e 450 milioni di telespettatori nel mondo), lei staccava addirittura il telefono, allontanandosi da tutto e da tutti. Mia madre lo detestava. Mio padre guardava con la coda dell'occhio e mio fratello mi diceva senza averlo mai guardato prima di cambiare canale "ma quindi Brooke che ha combinato?". I fenomeni pop sono così, amati o odiati, tutti ne abbiamo sentito parlare.Brooke piangeva in quelle puntate, come spesso accade e, con una musichetta strappa lacrime in sottofondo, ripeteva "forse un giorno troverò anche io la felicità".Era il 2006, oggi è il 2023 e Brooke è ancora lì, tra risate e pianti, gioie e dolori, a ricordarci che lei è sempre l'eroina bionda della tv, quella che più di tutti assomiglia a noi esseri umani, fra un pianto, un errore e la voglia di tornare ad essere felice. E allora viviamo così, sbagliando e sbagliando ancora ma sempre con la costante che siamo tutti un po' Brooke Logan, e come dice un suo celebre motto "tutti meritiamo la felicità".Qualcuno attribuí il successo della soap al fatto che anche i ricchi hanno problemi e la gente normale guardandoli si sente più adatta al mondo. Per me, il successo di "Beautiful" sta proprio nell'aver creato un personaggio immaginario protagonista di vicende quotidiane per molti. Grazie Brooke e auguri Katherine, bionda star di Hollywood nipote di un Premio Oscar (Charles Lang), protagonista di innumerevoli ruoli fra cinema e tv, il suo debutto avvenne nel 1979 sul grande schermo con un altro divo al debutto, Patrick Swayze, nel film "Skatetown U.S.A.", per poi approdare in serie come "Happy Days" e "Febbre d'amore", ma destinata alla gloria eterna nel 1987 con "Beautiful", inizialmente addirittura scritturata per un piccolo ruolo marginale entrato nel cuore di tutti noi.