LETTERA APERTA A MINA MAZZINI

25.03.2025

Cara Mina,

Oggi è il tuo compleanno. Leggendo i migliaia di post di auguri a te dedicati, pensavo se mai leggerai le nostre parole, quelle che una marea infinita di persone da anni spera di poterti far arrivare. Pensandoci bene però, perché mai dovresti leggerle? Non lo so, ma sicuramente un ringraziamento te lo dobbiamo tutti e non voglio essere così banale nel riferirmi al ringraziamento per la tua voce che da 60 anni incanta più generazioni.

Il ringraziamento che voglio farti io personalmente e che (giustamente) mai leggerai, è quello di aver avuto il coraggio. Il coraggio di farti da parte nel pieno della celebrità, nel pieno dei tuoi anni, rinunciando a tutto o quasi, ad ingenti somme di denaro, al glamour, ad un vita che evidentemente non ti andava più a genio.

Nel pieno di una vita che a me, soprattutto ultimamente, pone sempre troppi pensieri.

Lungi me paragonare la mia vita alla tua. Ma, quelli come me, piccole formiche dinanzi al tuo nome, siamo sempre più sommersi di rotture. Le persone sembrano aver perso il controllo. Evidentemente, tu questo lo avevi capito in tempi non sospetti.

Ogni giorno qui è una corsa ad ottenere qualcosa. Quantità di chiamate al fine di dirti il nulla più totale. Sommersi di parole, paranoie, pensieri negativi, ti colpiscono con la cattiveria quando non sanno più cosa inventarsi. Ti prosciugando le energie. Sono sempre più numerose le persone negative, che vogliono spremere il tuo corpo e la tua mente come un panno zuppo di acqua sporca. Ma lo sporco poi, quello degli altri, rimane assorbito dentro il nostro corpo, nella nostra mente.

Egoismo, narcisismo, individualismo. Ognuno bada a sé stesso e nessuno cerca realmente di aiutare qualcun altro. Invidie e rivalità hanno la meglio. A quale scopo poi, devo ancora capirlo. Non parliamo degli amori o pseudo tali, di chi finge di chi manipola, pianifica o pensa solo al denaro. Se solo qualcuno pensasse davvero ai veri problemi della vita, tutte queste cose sarebbero superficiali.

Tornando a te, non parliamone davvero, ne hanno dette di ogni. Che ti ritiravi per problemi con il fisco, per debiti. Per obesità, per depressione, perché non sapevi più cantare.
Come hai risposto? Col silenzio. Non rispondendo. Continuando a lavorare ma ignorando chi voleva colpirti. Certo, in pochi possono permettersi questo lusso, ne sono consapevole. Ma, un pochino ti invidio. Ed io non invidio nessuno.

Però, di tutte le lezioni che ci ha regalato con la tua musica, la lezione più bella l'hai donata ignorando tutto quello che di brutto accadeva nel mondo, attorno a te, sul tuo conto. Forse è per questo che il tuo mito ancora oggi è immutato.

A prescindere da tutto, auguri per i tuoi 85 anni, di cui sicuramente poco ti importerà ma che è doveroso tu sappia, da parte mia. Il tuo silenzio oggi mi aiuta e mi fa capire molte cose senza dovermi più abbattere come facevo sino a poco tempo fa.

In altre parole, per citare una tua recente canzone, è ora che io inizi a "buttare via" un po' di cose. È ora che tutti noi iniziamo a farlo veramente, "senza farmi male".

Grazie Signora Mazzini e buon compleanno.

Alessandro Paola Schiavi