MARISA RAMPIN, "LA DIVINA" DEL CABARET SI RACCONTA: ''LA RISATA E' LIBERATORIA MA ANCHE EMOZIONANTE''
Marisa Rampin, attrice, cantante, conduttrice televisiva e cabarettista fra le più apprezzate in Italia, prima donna del mitico e iconico Derby Club di Milano e successivamente volto televisivo del mezzogiorno prima Rai e poi Mediaset con Gianfranco Funari, si racconta in occasione dello spettacolo teatrale ''Credevo... Speravo... Invece.'' in scena Domenica 2 Febbraio al Teatro Cagnoni di Godiasco Salice Terme (PV).
- Che ricordo hai del Derby Club, che ha lanciato volto come Diego Abatantuono, Aldo, Giovanni e Giacomo?
- "Il Derby è stato per me una grande scuola di insegnamento, di come si fa il teatro, di come si può far ridere ma anche emozionare con una risata. Ho fatto sei anni come prima donna dal 1980 al 1986, sotto la guida del grande Bongiovanni, quando le donne non erano ben viste in questo ruolo perché "le donne non fanno ridere", dicevano gli addetti ai lavori. Invece io ho aspettato e grazie a Giulio, il capo cameriere, una sera sono salita sul palco e non sono più scesa per sei anni. Lavoravamo sodo, sera dopo sera si lavorava con il pubblico e spesso il pubblico era lo stesso ma non si annoiava perché la nostra scuola era proprio questa, non annoiare pur riproponendo le solite gag, una specie di Teatro/Canzone, come insegnava il grande Gaber. Ancora oggi i miei spettacoli vivono con la scuola che ho fatto al Derby Club."
- Invece il tuo amico e collega televisivo Gianfranco Funari, che cosa ha rappresentato nella tua vita?
- "Funari mi vide durante la trasmissione "Monterosa '84" e durante una conferenza stampa disse che aveva visto un attrice fare un monologo che lo aveva molto divertito e si chiedeva come mai questa persona non fosse in televisione. Io in quel periodo stavo facendo una serie per Mediaset di grande successo "Don Tonino" con Gigi e Andrea. Lo contattai sapendo degli apprezzamenti che avevo ricevuto e iniziai a lavorare in TV con lui a "Mezzogiorno È". Funari è stata una persona fantastica per me. Io non ho mai chiesto niente in tutta la mia carriera, quello che ho fatto è sempre accaduto perché qualcuno mi aveva visto o notata quindi per me è stato un grande incontro.
- Come è cambiata oggi la TV rispetto a quella fatta da voi? Pensi che un programma come il vostro del mezzogiorno e una rubrica come la tua "Peccato di Gola" avrebbe ancora lo stesso successo se in onda oggi?
- "Sicuramente ancora oggi un programma come quello di Funari andrebbe ancora alla grande. Avevamo il 35/37% di share durante la fascia del mezzogiorno, perché era un programma completo. Io facevo la rubrica "Peccati di gola", c'era l'orchestra con la musica dal vivo e Silvana Giacobini con le sue stelle. Funari si occupava di politica, forse quella che negli ultimi anni lo ha fatto un po' soffrire perché lui è stato veramente un grande conduttore televisivo e avrebbe potuto fare ancora molto di più in televisione. Comunque ancora oggi quel format avrebbe lo stesso successo, ne sono sicura."
- Continui a fare spettacoli in tutta Italia. Progetti futuri?
- "Ancora oggi non mi annoio e continuo a fare "la gavetta" perché si impara sempre. Ho scritto due libri e fatto la regia di "Una nessuna centomila" uno spettacolo stupendo con due drag queen e inciso anche un mio ultimo disco dal titolo "Senza regole", perché sono nata con la musica dai miei esordi. Al Teatro Cagnoni cercherò di portare gioia e spensieratezza."
Alessandro Paola Schiavi